La transizione energetica passa anche per edifici meno energivori


di Sauro Longhi

La notizia che più ricordiamo della settimana trascorsa, dopo il festival di Sanremo, è sicuramente la cancellazione del superbonus e delle misure collegate per la riqualificazione degli edifici sia per l’efficientamento termico che per l’adeguamento sismico. Misure che sono state anche oggetto di truffe e malaffare ma che nella maggior parte dei casi hanno riqualificato molti edifici, come testimoniano i tanti cantieri aperti. La legge varata qualche anno fa, di fatto anticipava le indicazioni poste recentemente dalla Commissione europea sulla categoria energetica degli edifici residenziali: in classe E entro il 2030 e in classe D entro il 2033. In più, tutti i nuovi edifici costruiti dal 2028 dovranno essere a emissioni zero, per avere entro il 2050 solo edifici con queste caratteristiche. Indicazioni complesse da realizzare che richiederanno necessari adattamenti tra le diverse latitudini europee e adeguati finanziamenti, soprattutto europei, per non scaricare il peso della trasformazione sulle famiglie, ma la strada da percorrere è chiara: la transizione energetica passa anche per edifici meno energivori. Oggi il 30 per cento dell’energia la consumiamo in casa e più in generale negli ambienti di vita. È ancora presto per fare previsioni, ma se queste indicazioni saranno recepite si dovranno programmare strumenti simili a quello appena abolito. Magari sull’esperienza passata, modulare queste azioni in funzione del reddito e del patrimonio del proprietario, altrimenti si rischia che le agevolazioni vadano a privilegiare solo chi ha la capacità di anticipare i costi per poi richiedere il rimborso. 

È indubbio, nel futuro che ci aspetta, il consumo di energia dovrà ridursi e le fonti di energie rinnovabili dovranno sostituire quelle fossili, gli obiettivi del 2050 con solo edifici ad emissioni zero vanno in questa direzione. Ci si dovrà arrivare per passi, partendo dai nuovi edifici pubblici che già nel 2026 dovranno essere a emissioni zero. Poi dal 2028 i nuovi edifici dovranno essere dotati di pannelli solari se tecnicamente ed economicamente fattibile. Mentre per gli edifici residenziali già esistenti e sottoposti ad importanti ristrutturazioni dovranno essere ad emissioni zero già dal 2032. Queste sono le indicazioni, ora spetterà al Governo valutare le fattibilità tecniche ed economiche per poi attuarle. Per gli edifici storici vi saranno necessariamente delle deroghe non potendo tecnicamente realizzare l’efficientamento richiesto, che spesso richiede la copertura delle pareti esterne con materiali a bassa conducibilità termica. In Italia circa il 60 percento degli edifici è oggi in classe F e G, per molte famiglie sarà difficile arrivare alla sola classe E, dato che per il salto di classe occorre ridurre i consumi energetici di circa il 25 percento con interventi costosi come la sostituzione degli infissi, l’installazione di una nuova caldaia a condensazione e il cappotto termico, misure fino a ieri tutte finanziabili con il superbonus. 

Le direttive della Commissione europea non dovranno gravare sulle famiglie, pertanto dovranno essere accompagnate da incentivi e aiuti facilmente accessibili. Per ora, la cancellazione del superbonus, o la sua temporanea sospensione, ci allontana dal perseguimento di questi obiettivi. Se la direttiva europea verrà accolta, si potrà continuare ad affittare e vendere edifici senza l’innalzamento di classe richiesto, ma sicuramente il mercato valorizzerà gli edifici che hanno adeguato la classe energetica penalizzando chi non l’ha fatto. Per molte famiglie, la quasi totalità, che hanno nella casa condensato il proprio patrimonio con mutui e risparmi, sarà una perdita sicura. Occorre pertanto, prevedere per tempo misure di incentivazione e aiuto che siano legate ai redditi di chi li richiede, con una durata nel tempo adeguata, evitando le tagliole delle leggi finanziare di fine anno ed i fenomeni speculativi sui costi dei materiali. Il futuro che ci aspetta è chiaro, costruiamolo insieme, chiedendo e proponendo scelte adeguate con politiche di sostegno da pianificare per tempo. Tutti noi lo sappiamo, per fare una casa ci vogliono tempo e risorse!


Febbraio 20, 2023 3:00 pm
by Sauro Longhi