dal Corriere Adriatico del 8 Novembre 2021
Di regola sono un ottimista, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, ma questa volta è completamente vuoto. Le speranze per costruire un accordo globale necessario per contrastare i cambiamenti climatici e riportare il pianeta in equilibrio nel 2050 sembrano perse. Il Covid sta riprendendo forza con le sue varianti e molti corrono per ritornare come prima, abbandonando ogni precauzione e misura di protezione, pensando di aver superato la pandemia. La situazione è migliorata rispetto all’anno scorso solo perché una ampia maggioranza si è vaccinata e continua ad utilizzare strumenti di protezione come le mascherine. In Europa, i Paesi dell’Est stanno molto peggio di noi, solo per aver ignorato i vaccini e le misure di protezione. La curva dei contagi ha ripreso a salire e non è difficile prevedere un ulteriore peggioramento della situazione a conferma che l’unica difesa contro il virus resta il vaccino. Di fronte alla volontà a non voler considerare ciò che la scienza fornisce, il mio consueto ottimismo si trasforma in sconforto. L’evidenza prodotta dall’uso del vaccino, che riduce significativamente la probabilità di contagio e le complicanze della malattia, dovrebbe essere chiara a tutti.
Così per il contrasto ai cambiamenti climatici, dove nulla doveva restare come prima. Anche qui la scienza fornisce indicazioni chiare sulle soluzioni, se non si contiene l’innalzamento della temperatura globale sotto 1,5 gradi entro i prossimi 30 anni il pianeta rischia di perdere il proprio equilibrio. Le tappe di avvicinamento prima di Milano e poi di Roma con il G20 sembravamo poter prefigurare una prospettiva diversa per COP 26, la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici attualmente in svolgimento a Glasgow. Ma purtroppo così non sembra. I lavori dovrebbero chiudersi questa settimana e le previsioni non sembrano promettenti: si cerca di indebolire gli accordi di Parigi rimandando ad una data non bene definita, ma in ogni caso oltre il 2050, l’obiettivo di riportare il pianeta in equilibrio attraverso una decarbonizzazione della produzione energetica per abbattere la produzione di CO2. Avrei voluto essere presente al raggiungimento di questo obiettivo, ma se si rimanda ancora la vedo difficile! Tutto questo mentre la Cina, che più degli altri si oppone a trovare un accordo per il raggiungimento degli obiettivi di Parigi, ha proibito ogni attività all’aperto per la pericolosità dello smog che ha avvolto e sommerso la capitale Pechino.
Anche il Premio Nobel Joseph Stiglitz, sembra aver perso il proprio ottimismo e teme che contro le soluzioni che si stanno discutendo a Glasgow vi sia la forte opposizione delle “lobby industriali” che contrastano con tutte le loro forze e mezzi la riduzione dell’uso delle risorse fossili per la generazione di energia. Basti pensare agli interessi che ruotano attorno alla produzione di petrolio, una vera decarbonizzazione dell’economia mondiale produrrebbe una rivoluzione senza precedenti. Ma purtroppo non esistono altre strade e se ben gestita, la transizione può trasformarsi in un’ottima occasione per nuova occupazione e sviluppo. Il progetto PNRR che il nostro Paese ha avviato dovrebbe favorire questo, incentivando e favorendo una economia più compatibile con l’ambiente con creazione di nuovi posti di lavoro. Certo non sarà risolutiva, ma permetterà di avviare un percorso che non ha alternative. Le condizioni stanno cambiando, soprattutto i più giovani sono coscienti dei rischi presenti nel loro futuro se nulla cambierà. Su questo rimango ancora ottimista. Una associazione di giovani di Castelfidardo ha denunciato una storia dimenticata di una discarica in una cava di ghiaia realizzata durante la costruzione dell’A14. Una fossa dove nei primi anni settanta sono stati sepolti rifiuti senza controllo e su cui si è dimenticato di prevederne una bonifica. Nei giovani la sensibilità e l’attenzione verso le problematiche ambientali sono sicuramente aumentate e questo fa ben sperare che presto il bicchiere tornerà pieno!
Novembre 8, 2021 3:00 pm
by
Sauro Longhi